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di Mariarosa Rigotti

“Dire e disdire il male” è il festival che ha il suo cuore pulsante al complesso Beato Pellegrino di Padova, dove si animerà fino al 30 maggio vedendo nelle prossime giornate anche la partecipazione di due nostri corregionali: il maestro monfalconese Luca Dordolo, con un omaggio a Francesco Petrarca attraverso l’esecuzione di madrigali, e lo scrittore triestino Mauro Covacich, che porrà l’attenzione su Italo Svevo e i cent’anni di pubblicazione della “Coscienza di Zeno”. Ma tra le altre proposte va ricordato anche un ricordo del drammaturgo e scrittore di origine patavina Giuliano Scabia, a cura della professoressa Cristina Grazioli.

Mauro Covacich

Luca Dordolo

Tanti appuntamenti nell’ambito di un progetto che rappresenta un’iniziativa congiunta del Dipartimento di Scienze Biomediche e del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università di Padova. Così, il festival offre un’ampia gamma di appuntamenti pubblici che hanno l’obiettivo di «avvicinare la cittadinanza ai temi della ricerca universitaria attraverso linguaggi, espressioni culturali e artistiche fruibili e aperte: una vera festa dei saperi che ha il suo cuore pulsante negli spazi del complesso Beato Pellegrino, sede del Disll. Con mostre, letture, dialoghi, concerti, film e spettacoli il Beato Pellegrino apre le proprie porte a tutta la cittadinanza». Da sottolineare che questo festival fa parte del più ampio progetto di Terza Missione Avvicinamenti – Dire e disdire il male, frutto della collaborazione tra il Dsb e il Disll. Il progetto prevede un ciclo di proposte che, fino a dicembre, offriranno al pubblico l’opportunità di «conoscere temi e specifiche aree di ricerca: dalla malattia alla cura, dalla prevenzione alla resilienza, in una prospettiva che combina l’aspetto comunicativo a quello artistico e culturale».
Così, ricordando alcuni dei tanti appuntamenti in cartellone, domani 21 maggio ci sarà il citato omaggio a Giuliano Scabia: l’appuntamento è alle 16 nel chiostro del complesso Beato Pellegrino, quando ci sarà la presentazione del libro “Il gorilla quadrumano Fare teatro/ Fare scuola il teatro come ricerca delle nostre radici profonde” a cura e con saggi di Massimo Marino e Angela Borghesi, introduzione di Giuliano Scabia (pubblicato da Quodlibet, 2025, riedizione dell’originale, Feltrinelli 1974). Nell’occasione, Angela Borghesi e Massimo Marino saranno in dialogo con Cristina Grazioli.
Ma c’è anche un’anticipazione: «Inventore di figure mitiche come Drago d’Abruzzo e Marco Cavallo, simbolo della liberazione dall’oppressione psichiatrica, Scabia nel suo corso di Drammaturgia al Dams di Bologna accolse i testi teatrali portati dall’allora studente Remo Melloni, scritti e rappresentati tra ’800 e ’900 nelle stalle del Reggiano durante il Carnevale. La ricerca teatrale uscì dall’Università, nella montagna reggiana. Il volume racconta le avventure di quel viaggio culturale e antropologico».


Sempre domani, ma alle 18.30, nella meeting room del Complesso, sarà la volta della presenza del citato musicista di Monfalcone Luca Dordolo per “Petrarca in musica: melodie del Rinascimento”, con I Madrigalisti della Stagione Armonica. Si applaudiranno cinque solisti di canto (Sattb) diretti dal maestro Dordolo, che proporranno madrigali a cinque voci di Adriano Willaert, Orlando di Lasso, Luca Marenzio e Claudio Monteverdi; si tratta di un incontro a cura del professor Luca Zuliani (docente di Storia della lingua italiana medievale e rinascimentale). Inoltre, la Biblioteca Beato Pellegrino di Studi Letterari, Linguistici, Pedagogici e dello Spettacolo esporrà libri collegati all’evento.
Quindi, vanno citate due proposte per sabato 24 maggio. Intanto, nell’aula 1, sempre del Beato Pellegrino, alle 17, è prevista la conferenza intitolata “Art reffel, per un’integrazione delle arti visive nella cura delle persone con Alzheimer” con Barbara Luciana Cenere, a cura di Cristina Grazioli (docente di Storia ed estetica della luce in scena). Nell’occasione, saranno date risposte a «come integrare l’arte nelle pratiche riabilitative per persone con disturbo neuro-cognitivo, nel rispetto della disciplina, dei suoi professionisti e dei luoghi ad essa deputati?» . Infatti, «è questo il centro delle ricerche di Barbara Cenere, con l’obiettivo di approfondire nuove forme di interazione tra il territorio artistico e quello medico-scientifico. Focus dell’indagine l’Alzheimer e la sperimentazione in corso nell’ambito di diversi progetti, italiani e internazionali».
La seconda proposta, sempre sabato prossimo, è alle 18.30 per la conferenza “Il ritmo della vita Neuroscienze della luce e del buio nel benessere e nella malattia”, con la partecipazione di Francesco Benedetti (dell’università Vita-Salute San Raffaele, Milano) a cura della professoressa Grazioli. E facendo qualche anticipazione, citando lo stesso Benedetti, «abitiamo un pianeta che, ruotando su se stesso, costituisce un ambiente ritmico. Nell’ultimo decennio la crescita esponenziale delle conoscenze neuroscientifiche ci ha permesso di capire sempre meglio come i ritmi della luce modellano la biologia di tutti gli esseri viventi del pianeta, umani, animali, piante, e di capire come la loro perturbazione può condurre a condizioni di malattia, fisica e mentale: questo, mentre scopriamo effetti sorprendenti di forze universali, come la gravitazione dei pianeti, sulla nostra vita cosciente».

Cristina Grazioli

Quindi, tra le tante altre proposte, si arriva a giovedì 29 maggio e la presenza al festival dello scrittore triestino Mauro Covacich: alle 21, nel chiesto del complesso Beato Pellegrino, si appaludirà lo spettacolo “Svevo” con lo stesso Covacich e a cura di Emanuele Zinato (docente di Letteratura italiana contemporanea). E, allora, anche qui un’anticipazione: «In una scenografia che richiama un’aula scolastica, gli spettatori saranno allievi di un docente molto speciale, lo scrittore triestino Mauro Covacich che, nel centenario della pubblicazione de La coscienza di Zeno, ha scritto e messo in scena una straordinaria performance teatrale dedicata all’autore che nel Novecento italiano ha più di tutti messo a tema, con ironia, le malattie dell’animale uomo». Da sottolineare, infine, che la Biblioteca Beato Pellegrino di Studi Letterari, Linguistici, Pedagogici e dello Spettacolo esporrà libri collegati.

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In copertina, il drammaturgo Giuliano Scabia (Padova 1935 – Firenze 2021).

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